Le recenti riforme in ambito sportivo hanno introdotto importanti cambiamenti per chi opera nel settore, delineando chiaramente le differenze tra lavoro subordinato e attività di volontariato. Il D.Lgs. 36/2021 e le sue successive modifiche rappresentano un passo avanti per la regolamentazione dei contratti di lavoro sportivo, puntando a garantire maggiori tutele sia per i professionisti che per i dilettanti.
Lavoro Sportivo Subordinato: Inquadramento e Normativa
Nel lavoro sportivo subordinato, il legislatore ha chiarito che questa forma contrattuale è la principale per gli sportivi professionisti e viene presunta tale quando l’attività è svolta come principale, continuativa e remunerata. Gli ambiti coinvolti spaziano dal calcio al basket, dal ciclismo al golf e comprendono ruoli come atleti, allenatori, istruttori, direttori sportivi e preparatori atletici.
In particolare, la legge prevede che:
- I contratti di lavoro sportivo debbano rispettare non solo le normative generali del diritto del lavoro, ma anche regolamenti specifici delle federazioni sportive e il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) stipulato a inizio 2024.
- I lavoratori sportivi siano iscritti al Fondo pensione lavoratori sportivi (FPLS) se operano in ambito professionistico o alla gestione separata per i dilettanti.
- Le assunzioni di lavoratori sportivi debbano rispettare le norme generali del lavoro subordinato e prevedere l’utilizzo della piattaforma Unilav Sport per la gestione di assunzioni, proroghe e cessazioni di contratto.
Il quadro normativo riconosce una serie di deroghe rispetto alla disciplina generale del lavoro subordinato. Ad esempio, non è applicabile la normativa sui licenziamenti collettivi; il lavoratore sportivo può essere licenziato solo per giusta causa o con preavviso, mentre le disposizioni sui licenziamenti discriminatori restano in vigore.
Contratti a Tempo Determinato e Cessione del Contratto
Il contratto subordinato sportivo può contenere un termine finale, con una durata massima di 5 anni. Inoltre, la legge consente la cessione del contratto sportivo tra società o associazioni sportive, purché con il consenso della parte interessata e secondo le modalità stabilite dalle federazioni.
Volontariato Sportivo: Nuove Regole e Rimborsi
Dal 1° gennaio 2024, è stata introdotta la possibilità di svolgere attività sportiva come volontari, ricevendo rimborsi spese senza fini di lucro. La novità permette a società e associazioni sportive di collaborare con volontari che operano in modo personale, gratuito e amatoriale.
In questo contesto:
- I rimborsi spese sono forfettari fino a un massimo di 400 euro mensili e non costituiscono reddito imponibile fino al raggiungimento del limite di 5.000 euro annui. Questa somma copre le spese sostenute dal volontario per eventi e manifestazioni sportive e non è soggetta a tassazione.
- Le attività di volontariato possono svolgersi anche nel comune di residenza del volontario, contrariamente a quanto previsto dalla normativa precedente che consentiva rimborsi solo per spese sostenute fuori dal comune di residenza.
- Le prestazioni dei volontari non sono compatibili con qualsiasi altro rapporto retribuito con lo stesso ente o società sportiva e non danno luogo a contributi previdenziali o assicurazione INAIL. Le federazioni sportive, tuttavia, possono prevedere polizze assicurative private per la tutela dei volontari.
Aspetti Pratici e Fiscali: Obblighi per le Associazioni Sportive
Le associazioni sportive sono tenute a rispettare alcune procedure amministrative per garantire la conformità normativa:
- Registrazione e Comunicazione: È obbligatorio registrare i volontari e i rimborsi spese nel Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche, trasmettendo le informazioni agli enti competenti come INPS e INAIL.
- Obblighi Contributivi: Le somme erogate a volontari e collaboratori sono esenti da contribuzione fino al limite di 5.000 euro annui. Superato tale importo, i compensi concorrono alla base imponibile previdenziale.
- Assicurazione e Sicurezza: Per i volontari, le attività sportive non sono coperte dall’assicurazione INAIL, per cui le associazioni devono prevedere forme alternative di assicurazione a tutela dei volontari.
Il Futuro del Lavoro Sportivo in Italia: Professionalità e Tutele
L’obiettivo di queste norme è di creare un ambiente sportivo professionale e tutelato, dove chi lavora in ambito sportivo, a qualsiasi livello, possa operare con chiarezza sui diritti e sui doveri derivanti dal proprio contratto. La normativa favorisce anche l'inclusione di collaboratori volontari, essenziali per la promozione delle attività sportive, ma senza esporre le organizzazioni a rischi di infrazioni normative.