L'applicazione della Legge 104/1992 è spesso oggetto di contenziosi legali tra lavoratori e datori di lavoro. In questo approfondimento, esamineremo i casi giurisprudenziali più rilevanti che hanno definito i confini e le modalità di utilizzo dei permessi per l’assistenza a familiari disabili, offrendo una panoramica su come la legge viene interpretata in situazioni reali. In questo articolo ci concentreremo sui casi in cui il lavoratore ha ottenuto una sentenza favorevole.
Cassazione, Sezione Lavoro, Ordinanza 9 maggio 2024, n. 12679:
- Contesto: Un lavoratore ha utilizzato i permessi previsti dalla Legge 104/92 per portare la moglie affetta da asma in un luogo di mare, ritenendo che l'ambiente marino fosse benefico per la sua condizione di salute.
- Decisione della Corte: La Cassazione ha stabilito che non vi era abuso del permesso, in quanto l’azione rientrava nelle esigenze di assistenza alla coniuge disabile. La Corte ha riconosciuto che il lavoratore aveva agito per migliorare la condizione della moglie e ha confermato il suo diritto a utilizzare i permessi 104 in modo funzionale alla cura dell’assistito.
- Implicazione: Questo caso evidenzia che i permessi della Legge 104 possono essere utilizzati per attività che, anche se non direttamente legate alla presenza fisica accanto all’assistito, sono comunque finalizzate al suo benessere e alla sua cura.
Cassazione, Sezione Lavoro, Ordinanza 9 agosto 2024, n. 22643/Corte di Appello di Salerno, sentenza 28 febbraio 2024, n. 38:
- Contesto: Un lavoratore ha utilizzato i permessi per eseguire compiti pratici, come fare la spesa, per il familiare disabile. Il datore di lavoro aveva contestato questa modalità di utilizzo dei permessi, sostenendo che tali attività non rappresentavano assistenza diretta.
- Decisione della Corte: La Cassazione ha chiarito che i permessi della Legge 104 possono essere utilizzati per attività complementari all’assistenza diretta, purché siano in funzione del sostegno al familiare disabile. Pertanto, il lavoratore ha agito legittimamente e in linea con lo scopo del permesso.
- Implicazione: Questa sentenza amplia la definizione di assistenza, includendo attività che, anche se svolte lontano dalla persona assistita, sono essenziali per garantirne il benessere.
Cassazione, Sezione Lavoro, Ordinanza 23 marzo 2023, n. 8306:
- Contesto: Il caso riguardava un lavoratore che non era presente fisicamente in modo continuo accanto al familiare disabile durante l’utilizzo dei permessi Legge 104.
- Decisione della Corte: La Corte ha stabilito che non è necessario fornire assistenza in modo continuativo o ininterrotto durante i giorni di permesso. L’importante è che il lavoratore utilizzi il permesso per soddisfare le esigenze dell’assistito e che la sua attività sia giustificabile nell’ambito dell’assistenza.
- Implicazione: Il concetto di assistenza non è limitato alla presenza fisica costante, ma include la possibilità di svolgere attività che siano funzionali alle esigenze del familiare disabile.
